INAUGURAZIONE STAGIONE CONCERTISTICA 2019-20
SOL GABETTA e NELSON GOERNER
Sol Gabetta violoncello
Nelson Goerner pianoforte
Franz SCHUBERT
Sonatina n. 1 in re maggiore per violino e pianoforte op. 137 n. 1, D. 384
trascrizione per violoncello e pianoforte di Sol Gabetta
Johannes BRAHMS
Sonata n. 1 in sol maggiore per violino e pianoforte op. 78
trascrizione per violoncello e pianoforte in re maggiore di Paul Klengel
Two great soloists explore the chamber repertoire together with the curiosity of rediscovering masterpieces dedicated to the violin through the profound voice of the cello.
Per l’inaugurazione della stagione concertistica n. 199 l’Accademia Filarmonica Romana si affida a due grandi solisti che esplorano insieme il repertorio cameristico con la curiosità di riscoprire capolavori dedicati al violino attraverso la profonda cantabilità del violoncello.
Sono la violoncellista Sol Gabetta, gradito ritorno alla Filarmonica, fra le più celebri soliste dei nostri giorni, premiata nel 2018 del “Karajan Prize” al Festival di Pasqua di Salisburgo per gli eccezionali risultati artistici raggiunti, e il pianista Nelson Goerner, entrambi argentini, musicisti eccellenti con la passione per la musica da camera, e una predilezione per quella meno conosciuta.
Con il suo prezioso violoncello Matteo Goffriller del 1730, la Gabetta insieme a Goerner presenta tre Sonate di Schubert, Brahms e Franck composte per violino e pianoforte e in quest’occasione ascoltate nelle trascrizioni per violoncello e pianoforte.
È la stessa violoncellista argentina ad aver trascritto la Sonatina n. 1 in re maggiore op. 137 n. 1, D 384, opera giovanile di Schubert, pubblicata postuma nel 1836, un lavoro, come si legge nel manoscritto “per pianoforte con accompagnamento di violino” dallo stile mozartiano, rispettoso della tradizione settecentesca. Appartiene invece al periodo di piena maturità creativa la Sonata n. 1 in sol maggiore per violino e pianoforte op. 78 composta da Brahms fra il 1878 e il ’79: i due strumenti dialogano in maniera paritaria e serrata, fra sviluppi contrappuntistici e intensi momenti lirici in un continuo discorso sonoro, in cui Brahms utilizza anche materiale tematico di due suoi Lieder. Sarà la Sonata in la maggiore per violino e pianoforte di Franck, capolavoro della musica da camera di fine Ottocento, a chiudere il programma. Concepita nel 1886, e dedicata al violinista Eugène Ysaÿe (fu il regalo di nozze di Franck al violinista belga), la Sonata si caratterizza per il suo particolare slancio melodico, e per quella forma ciclica tipica della scrittura compositiva di Franck, in cui uno o più tempi tornano nei vari movimenti della composizione, variati e rielaborati.